Le potenzialità terapeutiche della cannabis medicinale sono al centro di un crescente interesse nella ricerca scientifica, grazie ai numerosi studi che ne dimostrano l’efficacia per diverse patologie.
Per cannabis medicinale (o cannabis terapeutica) si intende l’uso della pianta di cannabis o dei suoi estratti per scopi medici, sotto prescrizione e monitoraggio medico, al fine di trattare o alleviare specifiche condizioni o sintomi, che non rispondono o rispondono parzialmente alle terapie convenzionali. A differenza dell’uso ricreativo, la cannabis medicinale è utilizzata in un contesto controllato per ottenere benefici terapeutici derivanti dai suoi principali cannabinoidi, come il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo), e altri composti attivi (CBG, CBN, terpeni, ecc).
In Italia, la prescrizione della cannabis medicinale è possibile ufficialmente dal 2013, quando il Ministero
della Salute ha introdotto la possibilità di usare derivati della cannabis a scopo terapeutico.
Tuttavia, è con il Decreto Ministeriale del 9 novembre 2015 che è stato ulteriormente regolamentato l’uso della cannabis per uso medico, stabilendo i criteri per la prescrizione da parte di tutti i laureati in medicina.
Il sistema endocannabinoide (SEC) è una rete complessa di recettori, neurotrasmettitori e enzimi presente nel corpo umano che regola numerosi processi fisiologici.
Il sistema endocannabinoide è essenziale per il mantenimento dell’omeostasi, regolando una vasta gamma di funzioni fisiologiche, tra cui dolore, umore, risposta immunitaria, appetito e sonno. Le sue interazioni con i fitocannabinoidi della cannabis, come il THC e il CBD, aprono opportunità per nuove terapie mediche mirate a condizioni come dolore cronico, ansia, infiammazione e disturbi del sonno.
Funzioni principali del sistema endocannabinoide
Il sistema endocannabinoide è coinvolto nella regolazione di molte funzioni corporee, tra cui:
Regolazione del dolore: Il SEC modula la percezione del dolore, specialmente in situazioni di dolore cronico o neuropatico.
Controllo dell’umore: Il SEC influenza stati emotivi e il comportamento. Alterazioni nel funzionamento del SEC sono state correlate a disturbi dell’umore come depressione e ansia.
Funzioni immunitarie e infiammazioni: il SEC modula la risposta immunitaria, aiutando a ridurre le infiammazioni. Questo è uno dei motivi per cui i cannabinoidi sono studiati per il trattamento di malattie infiammatorie e autoimmuni.
Regolazione dell’appetito e del metabolismo: Il SEC regola l’appetito, influenzando la fame e il metabolismo. Questo è uno dei motivi per cui l’uso di THC può aumentare l’appetito, fenomeno noto come “fame chimica”.
Sonno: Il SEC gioca un ruolo importante nella regolazione dei cicli sonno-veglia. Il THC può favorire il sonno nelle persone con insonnia.
Memoria e apprendimento: Il sistema endocannabinoide è coinvolto nella modulazione della memoria a breve termine, particolarmente nelle aree cerebrali legate all’ippocampo.
Condizioni patologiche che potrebbero beneficiare della terapia con cannabis medicinale, sulla base delle attuali evidenze scientifiche
DOLORE CRONICO
FIBROMIALGIA
EMICRANIA
ANSIA E STRESS
INSONNIA
EPILESSIA
Domande & Risposte
Cosa si intende per Cannabis Medicinale?
Si riferisce all’impiego riconosciuto ufficialmente in medicina di infiorescenze femminili mature ed essiccate di Cannabis sativa o C. indica. Le infiorescenze provengono da piante di qualità medica riconosciute e coltivate senza l’uso di pesticidi. L’assunzione da parte dei pazienti, può avvenire per via orale (olio) o per via inalatoria (vaporizzazione).
Quali sono i principali componenti della Cannabis Medicinale?
La cannabis medicinale contiene centinaia di composti chimici, tra cui un’ampia varietà di cannabinoidi (oltre 150), terpeni (oltre 200) e flavonoidi (20), che contribuiscono agli effetti terapeutici della pianta. I cannabinoidi più studiati sono: THC (Δ9-Tetraidrocannabinolo), psicoattivo, responsabile della sensazione di “sballo” associata all’uso ricreativo, ma ha anche importanti proprietà terapeutiche, tra cui analgesica, antinausea, stimolante l’appetito, antispastica; CBD (Cannabidiolo), più abbondante, non è psicoattivo, e ha notevoli proprietà medicinali, tra cui le azioni anticonvulsivanti, ansiolitiche, antinfiammatorie, antiossidanti e neuroprotettive.
Chi può prescrivere la Cannabis Medicinale?
Con il decreto Ministeriale del 23/01/2013 viene data la possibilità in Italia a tutti i laureati in Medicina e Chirurgia e ai Veterinari di prescrivere la Cannabis Medicinale.
La Cannabis Medicinale è a pagamento o è rimborsabile?
Il Medico è libero di prescrivere la cannabis a pagamento, su ricetta “bianca”, non rimborsabile, per quelle patologie che non hanno risposto ai farmaci convenzionali e che potrebbero invece trarre giovamento dalla cannabis medicinale. Con il DM 9 novembre 2015 è stata prevista la rimborsabilità a carico del SSN o meglio del SSR, per alcune condizioni patologiche (ricetta rossa o piano terapeutico).
Ecco l’elenco delle patologie per cui è previsto il rimborso, ma non tutte le Regioni dove è prevista la rimborsabilità hanno scelto di estenderla a tutte queste condizioni: 1) Nausea e vomito causate da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, 2) Sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale; 3) Neuropatie; 4) Inappetenza nei pazienti oncologici, AIDS e anoressia nervosa; 5) Glaucoma; 6) Spasmi involontari; Sindrome di Tourette.
La Cannabis Medicinale ha effetti collaterali?
Gli effetti collaterali sono attribuibili per lo più all’uso delle varietà ricche di THC : euforia, nausea, vertigini, bocca asciutta, arrossamento oculare, aumento ansia e stress, diminuzione della memoria a breve termine, alterazione della coordinazione motoria. Sintomi che si manifestano soprattutto nell’uso ludico della marijuana e molto poco nella pratica clinica e comunque, sono sintomi che rientrano velocemente dopo la sospensione della cura. Le varietà ad alto CBD e quelle bilanciate CBD:THC sono sicuramente più maneggevoli. Comunque, non esiste una dose letale di Cannabis Medicinale.
La Cannabis Medicinale può interagire con i farmaci che già assumo?
Sì, potrebbero esserci delle interferenze. Sarà il Medico a valutare l’opportunità o meno di integrare la terapia in atto con la cannabis e in quale forma e potenza.
Ci sono delle controindicazioni assolute per l’assunzione della Cannabis Medicinale?
Si alcune condizioni controindicano in assoluto l’impiego della cannabis medicinale: gravidanza e allattamento, patologie psichiatriche, pregressa dipendenza da marijuana, minore età (nel caso di varietà ricche di THC). Poi, altre condizioni potrebbero essere di impedimento all’uso della cannabis, ma sarà il Medico a valutarle di volta in volta.