L’uso della cannabis medicinale negli anziani è diventato sempre più comune negli ultimi anni, grazie alla crescente evidenza che supporta i suoi benefici per la gestione di varie condizioni tipiche della terza età. Gli anziani spesso soffrono di condizioni croniche come dolore, artrite, insonnia e disturbi neurologici, e la cannabis medicinale può rappresentare un’opzione terapeutica alternativa o complementare ai farmaci tradizionali, che spesso comportano effetti collaterali indesiderati.
Benefici della cannabis medicinale per gli anziani
- Gestione del dolore cronico
- Molti anziani soffrono di dolore cronico dovuto a condizioni come artrite, neuropatia e malattie degenerative. La cannabis medicinale ha dimostrato di essere efficace nel ridurre il dolore, soprattutto nelle forme resistenti ai farmaci convenzionali, grazie alla sua capacità di modulare il sistema endocannabinoide e di ridurre l’infiammazione.
- Gli studi suggeriscono che sia il CBD (cannabidiolo) che il THC (tetraidrocannabinolo) possono contribuire a ridurre il dolore, con il CBD che agisce come antinfiammatorio e il THC che agisce sul dolore neuropatico e centrale.
- Trattamento dell’insonnia
- L’insonnia è una condizione comune tra gli anziani e può essere causata da dolore, ansia o altre patologie. Le varietà di cannabis a base di indica, ricche di CBD e moderate in THC, sono spesso utilizzate per indurre il rilassamento e migliorare la qualità del sonno.
- Alcuni studi mostrano che la cannabis può ridurre il tempo necessario per addormentarsi e migliorare la durata del sonno, specialmente quando usata per alleviare i sintomi di disturbi come l’ansia o il dolore cronico.
- Trattamento dell’ansia e della depressione
- La cannabis medicinale, in particolare con un alto contenuto di CBD, può essere utile per ridurre i sintomi di ansia e depressione. Negli anziani, questi disturbi sono spesso legati all’isolamento sociale, al dolore cronico o a malattie degenerative.
- Il CBD agisce come ansiolitico e ha dimostrato di ridurre i sintomi d’ansia senza provocare effetti psicotropi, che potrebbero non essere ben tollerati dagli anziani.
- Trattamento delle malattie neurodegenerative
- Le malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il Parkinson potrebbero beneficiare dell’uso della cannabis medicinale, anche se per il momento gli studi sull’uomo non hanno dato risultati univoci. Il CBD e altri cannabinoidi, infatti, negli studi preclinici, hanno mostrato interessanti proprietà neuroprotettive. Di certo è che la maggioranza dei pazienti anziani che utilizza la cannabis, afferma di trarne giovamento e che la qualità della loro vita è migliorata.
- Gli studi preclinici mostrano che il CBD potrebbe contribuire a ridurre l’infiammazione cerebrale e proteggere i neuroni dai danni, il che può essere utile nel trattamento di malattie neurodegenerative.
- Miglioramento dell’appetito e riduzione della nausea
- Molti anziani soffrono di perdita di appetito o nausea, sia a causa delle malattie che per gli effetti collaterali di trattamenti come la chemioterapia. La cannabis medicinale, in particolare il THC, è nota per aumentare l’appetito (l’effetto comunemente noto come “fame chimica”) e può aiutare a prevenire la perdita di peso e la malnutrizione.
- Effetti antinfiammatori
- Il CBD e il THC hanno proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche e possono essere utili in diverse forme reumatiche. Riducendo l’infiammazione, la cannabis medicinale può migliorare la mobilità e la qualità della vita degli anziani affetti da queste condizioni.
Modalità di somministrazione per gli anziani
Le modalità di somministrazione della cannabis medicinale devono essere adattate alle esigenze e alla tolleranza degli anziani. Alcune opzioni includono:
- Oli e tinture: consentono di controllare il dosaggio con precisione e possono essere assunti per via sublinguale (sotto la lingua), garantendo un assorbimento relativamente rapido.
- Capsule o compresse: sono facili da somministrare e offrono un dosaggio costante e preciso. Tuttavia, l’assorbimento può essere più lento rispetto ad altre modalità.
- Vaporizzazione: è una modalità alternativa per chi desidera un sollievo immediato dal dolore o dall’ansia. A differenza del fumo, la vaporizzazione non comporta rischi per i polmoni poiché non avviene combustione.
- Creme e lozioni: la cannabis può essere applicata localmente per trattare dolori o infiammazioni in specifiche aree del corpo, senza produrre effetti sistemici o psicoattivi.
- Edibili (alimenti a base di cannabis): sono una modalità alternativa, ma il tempo di azione è più lento (30-90 minuti) e il dosaggio può essere difficile da controllare. È essenziale che gli anziani inizino con dosi molto basse e aumentino gradualmente, se necessario.
Precauzioni nell’uso della cannabis medicinale negli anziani
- Interazione con altri farmaci: molti anziani assumono farmaci per trattare patologie croniche. È importante che il medico valuti le possibili interazioni tra la cannabis e altri farmaci, come gli anticoagulanti, gli antidepressivi e i farmaci per il cuore.
- Effetti collaterali: anche se la cannabis è generalmente ben tollerata, gli anziani potrebbero essere più sensibili ad alcuni effetti collaterali, come vertigini, confusione, secchezza delle fauci o alterazioni cognitive. In particolare, il THC potrebbe causare effetti psicoattivi indesiderati, quindi è preferibile optare per formulazioni con CBD dominante o a basso contenuto di THC.
- Inizio con basse dosi: gli anziani dovrebbero iniziare con dosaggi bassi, aumentando gradualmente se necessario, per minimizzare gli effetti collaterali e monitorare la tolleranza.
- Monitoraggio medico: è essenziale che gli anziani assumano cannabis medicinale sotto la supervisione di un medico, che può adattare il trattamento in base alla risposta del paziente.
Conclusioni
La cannabis medicinale può offrire significativi benefici terapeutici agli anziani, soprattutto nella gestione del dolore cronico, dell’insonnia, dell’ansia e delle malattie neurodegenerative. Tuttavia, è essenziale che il trattamento venga personalizzato e monitorato da un medico, soprattutto in presenza di altre patologie o farmaci. Con un approccio attento e controllato, la cannabis medicinale può migliorare la qualità della vita degli anziani, riducendo la dipendenza da farmaci tradizionali e minimizzando gli effetti collaterali.
NB: in considerazione dello stato di fragilità degli anziani e dei numerosi farmaci che spesso assumono e bene rivolgersi sempre ad un medico per valutare l’opportunità o meno di inserire una terapia con cannabis medicinale.
Studi sull’uso della cannabis medicinale negli anziani
Diversi studi hanno esplorato i benefici della cannabis medicinale per gli anziani:
- Abuhasira, R., Schleider, L. B. L., Mechoulam, R., & Novack, V. (2018). Epidemiological characteristics, safety and efficacy of medical cannabis in the elderly. European Journal of Internal Medicine, 49, 44-50.
- Questo studio ha rilevato che la cannabis medicinale è generalmente sicura ed efficace per gli anziani, con miglioramenti significativi nella gestione del dolore cronico, nelle condizioni neurologiche e nella qualità del sonno.
- Bridgeman, M. B., & Abazia, D. T. (2017). Medicinal Cannabis: History, Pharmacology, And Implications for the Acute Care Setting. Pharmacy and Therapeutics, 42(3), 180-188.
- Gli autori esplorano come la cannabis medicinale possa offrire un’opzione sicura ed efficace per il trattamento del dolore, in particolare negli anziani, con minori rischi di dipendenza rispetto agli oppioidi.
- Perucca, E. (2017). Cannabinoids in the treatment of epilepsy: Hard evidence at last? Journal of Epilepsy Research, 7(2), 61-76.
- Questo studio ha esaminato l’uso del CBD per il trattamento delle convulsioni e delle condizioni neurologiche negli anziani, sottolineando i benefici neuroprotettivi del CBD.
Dr Francesco Perugini Billi©copyright