La cannabis ha una lunga tradizione di utilizzo nella medicina ayurvedica, dove è conosciuta con vari nomi come “Vijaya”, “Bhang”, e “Ganja”. La medicina ayurvedica, che ha origine in India oltre 3000 anni fa, utilizza la cannabis come parte delle sue formulazioni per trattare disturbi fisici e mentali, grazie alle sue proprietà analgesiche, rilassanti e digestive.
Uso della Cannabis nella Medicina Ayurvedica
- Ruolo della Cannabis nell’Ayurveda
- Nella medicina ayurvedica, la cannabis è considerata una pianta che può avere effetti positivi sul sistema nervoso e sull’equilibrio mentale, ma viene descritta anche come una sostanza che richiede un uso attento per evitare effetti collaterali. È catalogata come una pianta “Tamasica”, ovvero con qualità legate all’oscurità e all’inattività, sebbene possa essere bilanciata in combinazione con altre erbe per migliorare la salute.
- Vijaya, uno dei nomi sanscriti per la cannabis, significa “colei che dona la vittoria”, suggerendo la sua importanza nella tradizione indiana come rimedio potente.
- Proprietà Terapeutiche della Cannabis secondo l’Ayurveda
- Analgico e antispasmodico: la cannabis è utilizzata per il trattamento del dolore, come ad esempio dolori articolari, mal di testa e spasmi muscolari. Ha proprietà antispasmodiche che la rendono utile per condizioni come le coliche e i crampi.
- Stimolante dell’appetito e digestivo: nella medicina ayurvedica, la cannabis viene impiegata per migliorare l’appetito e favorire la digestione. È utilizzata nelle formulazioni per trattare l’anoressia e la dispepsia (difficoltà digestiva).
- Rilassante e ansiolitico: le preparazioni a base di cannabis sono spesso usate per calmare la mente, ridurre l’ansia e migliorare il sonno. La cannabis viene talvolta prescritta per disturbi come l’insonnia, grazie al suo effetto rilassante sul sistema nervoso centrale.
- Antinfiammatorio: le sue proprietà antinfiammatorie sono impiegate nella gestione di condizioni come artrite e altre infiammazioni croniche. Le formulazioni ayurvediche che includono cannabis possono ridurre gonfiore e dolore.
- Forme di somministrazione tradizionali
- Bhang: è una preparazione tradizionale a base di foglie di cannabis, spesso miscelata con latte e spezie. È consumata durante alcune festività come Holi e viene considerata una bevanda sacra con proprietà rilassanti e digestive.
- Ganjha e Charas: questi termini si riferiscono rispettivamente ai fiori di cannabis e alla resina della pianta. Nella medicina ayurvedica, possono essere usati sotto forma di estratti per trattare disturbi neurologici e fisici.
- Polveri ed estratti: la cannabis è talvolta utilizzata sotto forma di polveri o oli, spesso combinata con altre erbe per bilanciare i suoi effetti e migliorare la sua sicurezza nell’uso terapeutico.
- Precauzioni nell’uso della Cannabis nell’Ayurveda
- L’Ayurveda riconosce che l’uso della cannabis deve essere fatto con attenzione per evitare squilibri nei dosha (i tre principi fondamentali: Vata, Pitta, e Kapha). Ad esempio, un uso eccessivo può aumentare Vata, portando a disturbi come ansia o insonnia.
- Viene spesso utilizzata in combinazione con altre erbe adattogene e tonificanti per ridurre i potenziali effetti negativi e massimizzare i benefici terapeutici.
Bibliografia
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Dr Francesco Perugini Billi©copyright