La cannabis medicinale è stata considerata come un potenziale trattamento per la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), un disturbo neurocomportamentale caratterizzato da disattenzione, iperattività e impulsività. L’ADHD può influenzare in modo significativo la qualità della vita di bambini e adulti, con impatti sul rendimento scolastico, lavorativo e nelle relazioni interpersonali. I trattamenti tradizionali includono farmaci stimolanti (come il metilfenidato e le anfetamine) e terapie non stimolanti (come la atomoxetina), ma non tutti i pazienti rispondono a questi trattamenti o li tollerano bene. Per questo motivo, alcuni pazienti e ricercatori hanno esplorato l’uso della cannabis e dei suoi componenti, come il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD), per la gestione dei sintomi dell’ADHD.
Meccanismi di Azione della Cannabis nell’ADHD
- Interazione con il Sistema Endocannabinoide (ECS)
- Il sistema endocannabinoide (ECS), che include i recettori CB1 e CB2, è coinvolto nella regolazione di varie funzioni cognitive e comportamentali, come la memoria, l’attenzione e l’impulsività.
- I recettori CB1 sono presenti in alta concentrazione nelle aree del cervello coinvolte nella regolazione dell’attenzione e del controllo comportamentale, come la corteccia prefrontale e il sistema limbico. La modulazione di questi recettori tramite cannabinoidi può influenzare l’attenzione, la concentrazione e il comportamento impulsivo.
- Effetti del THC e del CBD
- THC: un agonista parziale dei recettori CB1, può influenzare l’umore e l’attenzione. Alcuni pazienti con ADHD riferiscono che l’uso di cannabis migliora la loro capacità di concentrazione e riduce l’iperattività. Tuttavia, l’uso di THC ad alte dosi può causare ansia, paranoia e alterazioni cognitive, che possono peggiorare i sintomi in alcuni individui.
- CBD: pur non legandosi direttamente ai recettori CB1 e CB2, può modulare l’attività del sistema endocannabinoide e ha effetti ansiolitici e antipsicotici. Potrebbe quindi essere utile nel ridurre i sintomi di ansia spesso associati all’ADHD, migliorando la capacità di concentrazione e la gestione dello stress.
Evidenze Cliniche sull’Uso della Cannabis Medicinale nell’ADHD
- Studi Osservazionali sull’Uso della Cannabis per l’ADHD
- Uno studio osservazionale ha esaminato l’uso di cannabis in pazienti con ADHD che utilizzavano farmaci a base di cannabinoidi come terapia complementare. I partecipanti hanno riportato miglioramenti nella capacità di concentrazione, nella riduzione dell’impulsività e nella gestione dello stress. Nonostante questi miglioramenti riportati dai pazienti, lo studio ha anche evidenziato la necessità di ulteriori ricerche per comprendere meglio il dosaggio ottimale e i potenziali effetti collaterali della cannabis nei pazienti con ADHD.
- Uno studio osservazionale condotto in Brasile ha riportato come per 15 pazienti pediatrici (tra i 6 e i 17 anni) presentanti sintomi di ADHD vi siano stati eccellenti risultati a seguito di somministrazione di capsule ad alta % di CBD (THC: CBD, 1:75)
- Studi Randomizzati Controllati (RCT) e Limitazioni
- Alcuni studi controllati hanno testato l’uso di Sativex (uno spray orale contenente una combinazione di THC e CBD) in pazienti adulti con ADHD. I risultati hanno mostrato un miglioramento modesto nella gestione dell’iperattività e nella concentrazione, ma non sono emersi miglioramenti significativi rispetto al placebo.
- Gli autori dello studio sottolineano che, mentre alcuni pazienti possono rispondere positivamente alla cannabis, non è possibile trarre conclusioni definitive sulla sua efficacia per la gestione dell’ADHD a causa delle dimensioni ridotte del campione e delle variazioni individuali nella risposta al trattamento.
- CBD per la Riduzione dell’Ansia Associata all’ADHD
- Uno studio ha esaminato l’efficacia del CBD nel trattamento dell’ansia, un sintomo spesso associato all’ADHD. Il CBD si è mostrato utile nel ridurre i livelli di ansia e migliorare il benessere generale, il che potrebbe indirettamente migliorare la capacità di concentrazione nei pazienti con ADHD. Sebbene lo studio non fosse specificamente focalizzato sull’ADHD, i risultati suggeriscono che il CBD potrebbe essere una componente utile di un approccio terapeutico multimodale per i pazienti con ADHD e sintomi di ansia.
Potenziali Benefici e Rischi della Cannabis Medicinale nell’ADHD
- Benefici Potenziali
- La cannabis, in particolare le formulazioni che contengono CBD e basse dosi di THC, può offrire benefici a pazienti con ADHD, soprattutto quando i sintomi includono ansia, disturbi del sonno e irritabilità.
- Alcuni pazienti riferiscono che l’uso di cannabis migliora la loro capacità di focalizzarsi e organizzare i pensieri, riducendo al contempo la sensazione di sovraccarico mentale.
- Rischi e Limitazioni
- L’uso di THC ad alte dosi può causare effetti psicoattivi, ansia e alterazioni cognitive, che potrebbero peggiorare i sintomi dell’ADHD, specialmente nei giovani e negli adolescenti.
- Gli effetti a lungo termine della cannabis sull’attenzione e sulla memoria richiedono ulteriori studi, poiché alcuni risultati suggeriscono che l’uso cronico di cannabis può avere un impatto negativo su queste funzioni cognitive.
- L’uso di cannabis dovrebbe essere attentamente monitorato da un medico, specialmente in pazienti giovani, per evitare possibili effetti collaterali e per determinare il dosaggio ottimale.
Conclusioni
La cannabis medicinale e i suoi componenti, come il CBD, offrono una promessa nella gestione dei sintomi dell’ADHD, soprattutto in pazienti che non tollerano bene i farmaci convenzionali o che presentano sintomi associati come l’ansia. Tuttavia, i risultati degli studi sono ancora contrastanti, e la personalizzazione del trattamento è fondamentale. Ulteriori studi clinici di larga scala sono necessari per chiarire il ruolo della cannabis e dei cannabinoidi nella gestione dell’ADHD e per definire linee guida chiare sull’uso terapeutico di questi composti.
NB: rivolgersi sempre ad un medico per valutare una eventuale terapia con cannabis medicinale.
Bibliografia
- Blessing, E. M. et al. Cannabidiol as a potential treatment for anxiety disorders. Neurotherapeutics, 2015, 12(4), 825-836.
- Cooper, R. E. et al. Cannabinoids in attention-deficit/hyperactivity disorder: A randomised-controlled trial. European Neuropsychopharmacology, 2017, 27(8), 795-808.
- Mato, S., & Pazos, A. Endocannabinoid system and anxiety. Advances in Experimental Medicine and Biology, 2011, 722, 97-117.
- Mechoulam, R., & Parker, L. A. The endocannabinoid system and the brain. Annual Review of Psychology, 2013, 64, 21-47.
- . Mitchell, J. T. et al. Investigating the effects of cannabis on attention and memory in adults with ADHD. Journal of Attention Disorders, 2020, 24(4), 511-520.
- Patel, S., & Hillard, C. J. Role of endocannabinoid signaling in anxiety regulation. Current Topics in Behavioral Neurosciences, 2,2009, 347-371.
- Zuardi, A. W., et al. Cannabidiol, a Cannabis sativa constituent, as an antipsychotic drug. Brazilian Journal of Medical and Biological Research,2006, 39(4), 421-429.
Dr Francesco Perugini Billi©copyright