Il sistema endocannabinoide svolge un ruolo importante nell’omeostasi della pelle, oltre ad avere più ampi effetti sulle risposte neurogeniche come il prurito, il dolore nocicettivo, l’infiammazione e le reazioni immunitarie.
Numerosi studi in vitro e su modelli animali hanno fornito informazioni sui possibili meccanismi di modulazione dei cannabinoidi sul prurito, con la maggior parte delle prove che indicano un’azione di modulazione neuronale delle fibre periferiche e dei recettori cannabinoidi ad azione centralizzata.
Inoltre, gli studi sull’uomo – sebbene limitati a causa delle differenze nei cannabinoidi utilizzati, nei modelli di malattia e nel metodo di somministrazione adottato – hanno mostrato consistenti riduzioni significative sia delle lesioni da grattamento che dei sintomi del prurito cronico.
Studi clinici hanno mostrato una riduzione del prurito in diverse malattie dermatologiche (dermatite atopica, psoriasi, eczema steatosico, prurigo nodularis e dermatite allergica da contatto) e sistemiche (prurito uremico e prurito colestatico).
Questi studi preliminari sull’uomo necessitano di ulteriori approfondimenti scientifici, al fine di confermare i benefici dei cannabinoidi nel prurito e di standardizzare un approccio terapeutico valido. Per il momento, nei pazienti affetti da prurito cronico e refrattario alle terapie standard, le formulazioni di cannabinoidi possono essere considerate come una valida terapia integrativa o alternativa.
Bibliografia
- Avila C, Massick S, Kaffenberger BH, Kwatra SG, Bechtel M. Cannabinoids for the treatment of chronic pruritus: A review. J Am Acad Dermatol. 2020 May;82(5):1205-1212.
Dr Francesco Perugini Billi©copyright