L’uso del cannabidiolo (CBD) nello svezzamento da tabacco sta suscitando interesse per le sue proprietà ansiolitiche e la capacità di ridurre i sintomi dell’astinenza da nicotina, anche se le ricerche sono ancora in fase preliminare.
1. Riduzione del Desiderio di Fumare
- Uno studio del 2013 ha mostrato una correlazione positiva significativa tra il trattamento con CBD e la cessazione del fumo. I ricercatori hanno arruolato 24 partecipanti che fumavano regolarmente e che erano anche motivati a smettere di fumare. I partecipanti hanno ricevuto un trattamento con CBD o placebo tramite inalatore per un periodo di una settimana. Ai partecipanti è stato permesso di usare l’inalatore ogni volta che sentivano il bisogno di fumare. I risultati dello studio hanno mostrato che dopo una settimana il gruppo trattato con CBD ha sperimentato una riduzione del 40% delle sigarette totali fumate, senza un aumento del desiderio di nicotina, mentre nel gruppo placebo non si è osservata alcuna riduzione del numero di sigarette fumate. Degno di nota è che la riduzione del numero di sigarette fumate, nel gruppo CBD, è durato anche un certo tempo dopo la conclusione dello studio. Sebbene questo studio abbia coinvolto un campione di piccole dimensioni, i risultati sono promettenti, per il possibile uso futuro del CBD come ausilio contro il tabagismo. Tuttavia, per confermare la validità di questi risultati, saranno necessari studi su un periodo di tempo più lungo e con campioni più grandi.
- In uno studio del 2018 sono stati arruolati 30 fumatori di sigarette, che non avevano intenzione di smettere. Lo studio crossover in doppio cieco consisteva nella somministrazione di 800mg di CBD o di un placebo ai partecipanti e quindi misurava i loro sintomi di astinenza e desiderio dopo 12 ore di astinenza da fumo. I ricercatori hanno mostrato ai partecipanti immagini visive del tabacco nel tentativo di suscitare il desiderio di tabacco. Risultati: il CBD ha ridotto il livello di piacevolezza che i partecipanti hanno sperimentato dopo aver visto le immagini del tabacco (Le immagini del tabacco sono un noto fattore scatenante che induce a fumare). I ricercatori hanno concluso che il trattamento con CBD ha in qualche modo ridotto la piacevolezza dei segnali dati dalla sigaretta e che questo effetto potrebbero aiutare i fumatori a diminuire il numero di sigarette fumate durante il giorno.
2. Possibili meccanismo d’Azione del CBD nello svezzamento da tabacco
Il CBD ha dimostrato la capacità di aumentare i livelli di serotonina, un neurormone che è strettamente legato all’umore e alle vie di ricompensa. È stato dimostrato che la somministrazione di CBD aumenta velocemente i livelli di serotonina e altri neurotrasmettitori. Si ritiene che questo aumento della serotonina si verifichi attraverso l’attivazione del recettore della serotonina ‘5-HT1A’. Altri studi hanno dimostrato che anche gli antidepressivi, che aumentano la serotonina, sono collegati alla riduzione del desiderio di fumare.
Il nucleo accumbens è legato al comportamento di dipendenza, e secondo alcuni ricercatori il CBD potrebbe aumentare, in quest’area, l’attività dei recettori AMPA GluA1, che sono coinvolti nella plasticità sinaptica. La plasticità sinaptica è la capacità del cervello di cambiare le sue reti neurali e di affrontare le situazioni stressanti. Quindi, il CBD, aumentando la plasticità sinaptica in un’area del cervello legata alla dipendenza, potrebbe potenzialmente migliorare i sintomi associati alla dipendenza.
3. Benefici e Sicurezza del CBD nel Processo di Svezzamento
L’uso del CBD è generalmente ben tollerato, con effetti collaterali minimi rispetto ai farmaci tradizionali per la disassuefazione dal fumo, come la vareniclina o il bupropione. Questo rende il CBD un’opzione sicura e potenzialmente utile per chi vuole smettere di fumare senza gli effetti collaterali dei farmaci.
Conclusioni
Il cannabidiolo offre un’alternativa promettente per supportare il processo di svezzamento da tabacco, con benefici per la gestione dei sintomi dell’astinenza e la riduzione del rischio di ricaduta. Tuttavia, ulteriori studi clinici sono necessari per stabilire protocolli e dosaggi ottimali.
Bibliografia
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Dr Francesco Perugini Billi©copyright