Il Cannabigerolo (CBG) è un cannabinoide minore trovato nella Cannabis sativa. È il precursore dei principali cannabinoidi come tetraidrocannabinolo (THC), cannabidiolo (CBD) e cannabichromene (CBC). Conosciuta come la “madre di tutti i cannabinoidi”, si sta rivelando un potenziale farmaco con una vasta gamma di effetti terapeutici. Sebbene la ricerca sul CBG sia ancora agli inizi, il suo meccanismo molecolare unico e il suo promettente profilo terapeutico meritano di essere ulteriormente esplorati.
Il CBG mostra attività e caratteristiche simili a 9-THC e CBD sui recettori cannabinoidi, ma ha anche un’affinità unica per altri recettori, come i recettori α 2AR e 5-HT1A. I diversi meccanismi del CBG si traducono in una vasta gamma di potenziali applicazioni terapeutiche:
Neuroprotezione
- Il CBG ha dimostrato di proteggere le cellule e nervose e di ridurre l’infiammazione nei modelli di malattie neurodegenerative, come la malattia di Huntington e il morbo di Parkinson.
Azione antinfiammatoria e atidolorifica
- Il CBG ha mostrato interessanti proprietà antinfiammatorie che potrebbe essere utili nella terapia di malattie infiammatorie, come le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) e l’artrite reumatoide.
- Può anche fornire effetti analgesici, modulando le vie di percezione del dolore.
Attività antibatterica
- Il CBG ha dimostrato una forte attività antibatterica, in particolare contro i ceppi resistenti di Staphylococcus aureus (MRSA). Questo ne fa un potenziale candidato per lo sviluppo di nuovi antibiotici.
Azione antianoressica
- Studi preclinici indicano che il CBG può aumentare l’appetito senza gli effetti psicoattivi del THC.
Glaucoma
- CBG può ridurre la pressione intraoculare, suggerendo la sua utilità nella gestione del glaucoma.
Ricerca sui tumori
- Studi preliminari indicano che il CBG può inibire la crescita tumorale e indurre l’apoptosi (morte cellulare), in alcune linee cellulari tumorali, come quelle del cancro al colon.
Malattie della cute
- Le sue proprietà antinfiammatorie e antibatteriche rendono il CBG un candidato per il trattamento dell’acne, della psoriasi e di altre condizioni dermatologiche.
Inoltre, alcuni pazienti che assumono il CBG riferiscono un miglioramento del sonno, anche se questo non è stato ancora confermato da studi clinici.
In conclusione, il CBG si presenta come un agente terapeutico promettente con un profilo molecolare unico e un ampio spettro di potenziali benefici. Man mano che la ricerca progredisce, il CBG ha tutte le potenzialità di diventare un alleato prezioso nella terapia di una serie di condizioni morbose. Gli studi in corso e futuri, probabilmente scopriranno di più sulla sua efficacia, sicurezza e parametri di utilizzo ottimale, portando a applicazioni più precise in ambito clinico.
Gli studi sul CBG, potrebbero portare a progressi nel trattamento di condizioni complesse, migliorando la condizione di molti pazienti, ampliando così l’arsenale terapeutico basato sui cannabinoidi. Il prossimo decennio potrebbe vedere il CBG utilizzato nella pratica medica ufficiale, rivoluzionando così l’approccio a molte malattie croniche e debilitanti.
Bibliografia
- Appendino, G et al. Antibacterial cannabinoids from Cannabis sativa: a structure-activity study. Journal of Natural Products, 2008, 71(8), 1427–1430.
- Borrelli, F. et al. Beneficial effect of the non-psychotropic plant cannabinoid cannabigerol on experimental inflammatory bowel disease. Biochemical Pharmacology, 2013, 85(9), 1306–1316.
- Li S . et al. Cannabigerol (CBG): A Comprehensive Review of Its Molecular Mechanisms and Therapeutic Potential. Molecules. 2024 Nov 20;29(22):5471.
- Nachnani, R. et al. (2021). The Pharmacological Case for Cannabigerol. Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics, 2021, 376(2), 204–212.
- Valdeolivas, S. et al. Neuroprotective properties of cannabigerol in Huntington’s disease: studies in R6/2 mice and 3-nitropropionate-lesioned mice. Neurotherapeutics, 2015, 12(1), 185–199.