Il fattore neurotropico derivato dal cervello (BDNF) è stato definito “fertilizzante per il cervello”. È una sostanza che si trova nel cervello e che aiuta a mantenere vitali le cellule cerebrali, così come a farne crescere delle nuove.
Un tempo di credeva che il cervello dell’adulto, una volta sviluppatosi, fosse qualcosa di statico, mentre oggi si parla di NEUROPLASTICITA’ cioè la capacità del cervello di adattarsi, crescere e cambiare a seconda degli stimoli che riceve.
Il BDNF è ampiamente riconosciuto come un elemento chiave di questa capacità ‘plastica’ del cervello; il BDNF infatti stimola i neuroni a creare nuove connessioni.
Bassi livelli di BDNF sono stati associati a depressione, ansia, memoria scarsa e neurodegenerazione, come si osserva in condizioni come il morbo di Alzheimer e nella Demenza.
CBD e Modulazione del BDNF
Studi preclinici hanno evidenziato che il CBD può influenzare i livelli di BDNF in aree cerebrali critiche come l’ippocampo e la corteccia prefrontale. Queste regioni sono fondamentali per la regolazione dell’umore, della memoria e della neuroplasticità.
- Effetti del CBD sul BDNF nei modelli animali
- Uno studio ha dimostrato che una singola somministrazione di CBD produce effetti antidepressivi rapidi e duraturi nei ratti. Questo risultato è stato associato a un aumento dell’espressione del BDNF nell’ippocampo e nella corteccia prefrontale.
- Ruolo del CBD nella plasticità sinaptica
- Il CBD non solo aumenta i livelli di BDNF, ma favorisce anche la plasticità sinaptica, come dimostrato dall’incremento di proteine sinaptiche quali la sinaptofisina e il PSD-95. Questi cambiamenti possono contribuire agli effetti neuroprotettivi del CBD.
Meccanismi d’Azione
Il CBD esercita i suoi effetti sul BDNF attraverso diversi meccanismi:
- Sistema endocannabinoide
Il CBD modula indirettamente i recettori CB1 e CB2 e aumenta i livelli di anandamide, influenzando così la segnalazione intracellulare correlata al BDNF. - Recettori serotoninergici (5-HT1A)
Il CBD agisce come agonista parziale dei recettori 5-HT1A, i quali sono noti per stimolare l’espressione del BDNF, migliorando la neurogenesi e la plasticità neuronale. - Riduzione dell’infiammazione
Poiché l’infiammazione cronica è correlata a una riduzione del BDNF, le proprietà antinfiammatorie del CBD possono indirettamente favorirne l’aumento.
Applicazioni Cliniche
L’aumento dei livelli di BDNF indotto dal CBD può avere implicazioni terapeutiche per una serie di condizioni neuropsichiatriche, tra cui:
- Depressione e ansia
Le persone con depressione spesso mostrano livelli ridotti di BDNF. Il CBD potrebbe contribuire a ripristinare la funzione neuronale. - Disturbi neurodegenerativi:
Malattie come l’Alzheimer e il Parkinson, caratterizzate dalla perdita di neuroplasticità, potrebbero beneficiare dell’effetto modulante del CBD sul BDNF. - Epilessia e danni cerebrali:
Il CBD, già approvato per alcune forme di epilessia, potrebbe agire attraverso l’aumento del BDNF per proteggere i neuroni dai danni.
Bibliografia
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Dr Francesco Perugini Billi©copyright