L’anoressia nervosa è un disturbo alimentare caratterizzato da una restrizione volontaria dell’assunzione di cibo, che porta a una significativa perdita di peso e a complicazioni fisiche e psicologiche. Negli ultimi anni, la cannabis medicinale è stata oggetto di studi per il suo potenziale nel trattamento di questo disturbo, principalmente grazie alle sue proprietà di stimolazione dell’appetito e modulazione dell’umore.
Meccanismo d’azione dei cannabinoidi nell’anoressia nervosa
I principali componenti attivi della cannabis, il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD), interagiscono con il sistema endocannabinoide del corpo umano, influenzando funzioni come l’appetito, l’umore e la percezione del piacere. Il THC, in particolare, è noto per le sue proprietà orexigene, ovvero la capacità di stimolare l’appetito.
Evidenze scientifiche
- Uno studio condotto dall’Università di Cagliari ha esaminato l’influenza dei recettori cannabinoidi CB1 e CB2 sull’iperattività e sulla perdita di peso associate all’anoressia nervosa. I risultati hanno suggerito che l‘attivazione di questi recettori potrebbe contribuire a mitigare alcuni sintomi del disturbo.
- Uno studio ha testato gli effetti del dronabinol – THC sintetico – (2 2,5 mg/giorno; 4 settimane) come aggiunta alla psicoterapia standard e alla gestione dell’alimentazione in un campione di donne con anoressia nervosa grave (> 5 anni). Si sono valutati diversi parametri: peso, comportamenti e convinzioni (Eating-Disorder Inventory II) e attività fisica. Lo studio ha rilevato un aumento di peso in entrambi i gruppi, con effetti maggiori nel gruppo trattato attivamente (1 kg) rispetto al placebo (0,34 kg). Non sono stati riscontrati cambiamenti nei parametro che riguardano i disturbi alimentari e la durata dell’attività fisica.
- Inoltre, le capacità del THC di stimolare l’appetito è stata studiata per molti anni anche nella cachessia associata al cancro e nell’AIDS. Le preparazioni a base di cannabinoidi aumentano il piacere e il desiderio del cibo e riducono gli effetti negativi di altri interventi sulle abitudini alimentari.
Considerazioni cliniche
Sebbene le evidenze preliminari siano promettenti, l’uso della cannabis medicinale nell’anoressia nervosa deve essere attentamente valutato. È essenziale considerare i potenziali effetti collaterali, come alterazioni dell’umore, ansia o dipendenza, soprattutto in individui vulnerabili. Pertanto, l’impiego della cannabis medicinale dovrebbe avvenire sotto stretto controllo medico, all’interno di un approccio terapeutico multidisciplinare che includa supporto nutrizionale e psicoterapeutico.
Conclusioni
La cannabis medicinale rappresenta una potenziale opzione terapeutica per la gestione dell’anoressia nervosa, grazie alle sue proprietà di stimolazione dell’appetito e di modulazione dell’umore. È fondamentale che i pazienti discutano con i propri medici le possibili opzioni terapeutiche e valutino attentamente i benefici e i rischi associati all’uso della cannabis medicinale.
Bibliografia
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Dr Francesco Perugini Billi©copyright