Il sistema endocannabinoide si sta dimostrando un promettente bersaglio per il trattamento di condizioni psichiatriche. Il cannabidiolo (CBD), un cannabinoide naturale, è stato studiato in diverse condizioni psichiatriche, con effetti diversi e un eccellente profilo di sicurezza rispetto ai trattamenti standard.
Anche se il corpus di prove provenienti da studi clinici randomizzati è in aumento, esso rimane relativamente limitato nella maggior parte delle indicazioni.
Una recente indagine ha preso in considerazione tutti gli studi fino ad ora pubblicati sulla potenziale azione del CBD nelle malattie psichiatriche. La ricerca bibliografica ha incluso studi di casi singoli, case report, studi osservazionali e RCT pubblicati in inglese prima del 27 luglio 2023, esclusi gli studi che coinvolgono nabiximoli o estratti di cannabis contenenti CBD e 9-tetraidrocannabinolo.
Dei 150 articoli identificati, sono state incluse 54 pubblicazioni che coprono gli effetti del CBD su soggetti sani e varie condizioni psichiatriche, come schizofrenia, disturbi da abuso di sostanze (SUDs), ansia, disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e disturbi dello spettro autistico.
Questa metanalisi ha messo in evidenza che il CBD è potenzialmente in grado di migliorare alcune condizioni psichiatriche, tra cui la schizofrenia, i disturbi della salute mentale e lo stress post-traumatico.
Tuttavia, studi più controllati e prove cliniche, in particolare indagando l’uso a medio-lungo termine del CBD, sono necessari per stabilire in modo conclusivo la sua efficacia e sicurezza nel trattamento di queste condizioni. I complessi effetti del CBD sui modelli di attività neurale, probabilmente influenzando il sistema endocannabinoide, richiedono ulteriori ricerche per rivelare il suo potenziale terapeutico in psichiatria.
Bibliografia
- Dammann I, Rohleder C, Leweke FM. Cannabidiol and its Potential Evidence-Based Psychiatric Benefits – A Critical Review. Pharmacopsychiatry. 2024 May;57(3):115-132.
Dr Francesco Perugini Billi©copyright