I pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) che assumono cannabis hanno meno probabilità di morire in ospedale è hanno un costo ospedaliero minore rispetto ai non utilizzatori, secondo i dati pubblicati nella rivista Baylor University Medical Center Proceedings.
I ricercatori del St. Barnabas Hospital di New York hanno studiato la relazione tra l’uso di cannabis e gli effetti clinici ed economici in una coorte di oltre 3,3 milioni di pazienti affetti da artrite reumatoide ospedalizzati. Lo studio ha preso in considerazione un periodo temporale di cinque anni.
Dopo aver corretto per età, sesso, razza e comorbidità, l’uso di cannabis al momento del ricovero è stato associato a una diminuzione della mortalità (odds ratio [OR]: 0,50), della depressione (OR: 0,47), del dolore cronico (OR: 0,45) e dell’ ansia (OR: 0,55). I consumatori di cannabis hanno anche sostenuto quasi il 10% in meno di spese ospedaliere.
“Mentre questi risultati suggeriscono potenziali benefici dell’uso di cannabis per la gestione dei sintomi, è importante riconoscere che le prove attuali sono osservazionali”, hanno concluso gli autori dello studio. “Ulteriori ricerche sono necessarie per esplorare i meccanismi sottostanti di queste associazioni e sviluppare strategie che massimizzino i benefici dell’uso della cannabis, riducendo al minimo i rischi”.
I dati del sondaggio riferiscono che un paziente su cinque con artrite usa prodotti a base di cannabis per alleviare i suoi sintomi e ridurre il suo uso di oppioidi prescritti.
Altri studi hanno similmente collegato l’uso di cannabis con una diminuzione della mortalità ospedaliera, in particolare tra i pazienti con infarto miocardico acuto, cancro, malattia polmonare ostruttiva cronica, gastroparesi, pancreatite, HIV, lesioni da ustione, traumi cerebrali, e vari altri tipi di traumi gravi.
Bibliografia
- Mills B. Cannabis: an opioid alternative for pain management in rheumatic diseases? Proc (Bayl Univ Med Cent). 2025 Mar 19;38(3):265.
Dr Francesco Perugini Billi©copyright