Un’altra preziosa pianta che ben si accompagna alla terapia con cannabinoidi nella prevenzione dell’invecchiamento cognitivo e dell’inflammaging (l’inflammaging è un termine che descrive l’infiammazione cronica di basso grado che si sviluppa durante l’invecchiamento, che si verifica in assenza di infezione. Si ritiene che questa infiammazione persistente contribuisca a molte malattie legate all’età e acceleri il processo di invecchiamento).
Centella asiatica (L.) Urb
Comunemente nota come Gotu Kola, appartiene alla famiglia delle Apiaceae e vanta una lunga storia di uso nella medicina asiatica, soprattutto in quella tradizionale indiana (Ayurveda). A questa pianta, vengono riconosciute diverse proprietà farmacologiche, tra cui quelle antinfiammatorie, nootropiche, antiossidanti e neuroprotettive. Negli ultimi anni, è stata indagata per un suo potenziale impiego nella prevenzione e protezione da malattie neurodegenerative come l’ Alzheimer, il Parkinson e ischemia cerebrale.
Metaboliti chimici neuroprotettivi
La centella si distingue come una pianta medicinale dai profondi effetti neuroprotettivi attribuiti alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e anti-apoptotiche. La ricca composizione chimica della pianta, compresi i triterpeni e i flavonoidi, contribuisce al suo potenziale terapeutico nel salvaguardare la salute e la funzione neuronale. Dalla mitigazione dello stress ossidativo e dell’infiammazione alla promozione della rigenerazione nervosa e della funzione cognitiva, la centella offre un approccio olistico al benessere neurologico. Ulteriori ricerche e prove cliniche sono necessarie per chiarire pienamente i meccanismi d’azione e ottimizzare l’uso terapeutico di questa meraviglia botanica nei disturbi neurologici e nelle condizioni neurodegenerative.
Proprietà neuroprotettive
Gli studi hanno dimostrato che la centella mostra effetti neuroprotettivi significativi attraverso vari meccanismi. Uno di questi meccanismi consiste nella sua capacità di modulare lo stress ossidativo migliorando le difese antiossidanti e riducendo la perossidazione lipidica. Inoltre, è stato dimostrato che la centella regola i mediatori dell’infiammazione, come le interleuchine e il fattore di necrosi tumorale, attenuando così i danni neuronali indotti dall’infiammazione. I costituenti della pianta, in particolare l’asiaticoside, sono stati in grado di inibire le vie della morte cellulare, compresa l’espressione di caspasi-3, nel cervello, evidenziando le sue proprietà anti-apoptotiche.
Applicazioni cliniche
I benefici neuroprotettivi della centella sono potenzialmente applicabili nella prevenzione di diversi disturbi e di condizioni neurologiche. E’ in grado di migliorare le disfunzioni neurologiche, in condizioni di ipossia, suggerendo un ruolo protettivo negli ambienti privi di ossigeno. Inoltre, la centella ha dimostrato un potenziale effetto nei disturbi cognitivi, nelle malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson, e persino nel caso di lesioni nervose periferiche. La capacità di questa pianta di promuovere la rigenerazione nervosa e sostenere la neurodifferenziazione delle cellule staminali mesenchimali sottolinea la sua versatilità terapeutica nell’ambito della neuroprotezione.
Riassunto delle proprietà della Centella asiatica
1. Attività antiossidante
- Riduce i radicali liberi e aumenta i livelli di enzimi antiossidanti (SOD, catalasi, glutatione perossidasi).
- Protegge i neuroni da danni ossidativi, una componente centrale della neurodegenerazione.
2. Attività antinfiammatoria
- Inibisce citochine pro-infiammatorie (TNF-α, IL-1β, COX-2).
- Rilevante nella neuroinfiammazione cronica implicata in Alzheimer e Parkinson.
3. Protezione sinaptica e rigenerazione
- Promuove la neurogenesi e la plasticità sinaptica, aumentando l’espressione di BDNF e altri neurotrofici.
- Favorisce la rigenerazione assonale e la riparazione neuronale dopo lesione.
4. Miglioramento cognitivo
- Studi clinici e preclinici hanno mostrato miglioramenti in:
- Memoria
- Attenzione
- Capacità di apprendimento
- In particolare in soggetti anziani o con lieve deterioramento cognitivo (MCI).
5. Protezione in modelli di Alzheimer e Parkinson
- In modelli animali, riduce l’accumulo di β-amiloide, protegge i neuroni dopaminergici e migliora le prestazioni cognitive.
Applicazioni cliniche e potenziali
Malattia | Effetti suggeriti |
Alzheimer | Riduzione del danno ossidativo, β-amiloide, miglioramento cognitivo |
Parkinson | Protezione dei neuroni dopaminergici, antinfiammatorio |
Ictus ischemico | Protezione neuronale e miglior recupero funzionale |
MCI / decadimento cognitivo senile | Miglioramento di memoria e attenzione |
Bibliografia
Moise, G.; Jîjie, A.-R.; Moacă, E.-A.; Predescu, I.-A.; Dehelean, C.A.; Hegheș, A.; Vlad, D.C.; Popescu, R.; Vlad, C.S. Plants’ Impact on the Human Brain—Exploring the Neuroprotective and Neurotoxic Potential of Plants. Pharmaceuticals 2024, 17, 1339.
Dr Francesco Perugini Billi©copyright