
Quercetina nelle malattie neurodegenerative
L’aspettativa di vita delle persone è notevolmente aumentata nel corso degli anni, grazie alle migliori condizioni di vita e ai progressi della medicina. L’invecchiamento è legato al progressivo declino delle attività funzionali, all’accumulo di cellule danneggiate e quindi ad una maggiore incidenza di malattie degenerative, come il diabete, il cancro, gli accidenti cardiovascolari e la demenza.
La quercetina è un flavonoide presente in diversi alimenti di origine vegetale (mele, uva, broccoli, frutta con guscio, frutti di bosco, ecc.), con notevoli e documentate (in vivo e in vitro) proprietà antinfiammatorie, antitumorali, antiossidanti, antipertensive antidiabetiche e neuroprotettive. E’ anche in grado di migliorare l’attività della superossido dismutasi e della catalasi e quindi di prevenire l’esaurimento del glutatione.
Come integratore, è utilizzato nelle malattie virali, allergiche (rinite, asma), metaboliche e neurodegenerative. Questo flavonoide svolge anche un ruolo importante in campo cardiovascolare: protegge gli endoteli dal danno ossidativo, riduce l’ aggregazione piastrinica, la perossidazione dei lipidi e la pressione arteriosa.
Quercetina e neurodegenerazione
La quercetina è un promettente integratore anti-aging, grazie alla sua importante attività di scavenging dei radicali liberi, attività che esercita anche a livello del sistema nervoso centrale. Infatti questo flavonoide potrebbe essere utile nella prevenzione delle malattie neurodegenerative e ritardare quindi il processo di invecchiamento cerebrale. Gli studi hanno dimostrano che questa molecola per la sua natura lipofilica è in grado di attraversare la barriera ematoencefalica ed esercitare importanti funzioni neuroprotettive: riduce il danno neuronale ossidativo e la neuroinfiammazione e ha effetti anti-demenza.
In modelli murini di Alzheimer, la quercetina ha mostrato una significativa azione neuroprotettiva, attraverso la riduzione della neuroinfiammazione (inibizione TNF-alfa, IL-1beta, IL-6), dello stress ossidativo (riduzione ROS e NO), delle acetilcolinesterasi (con aumento della disponibilità della acetilcolina), della fosforilazione delle proteine Tau e dell’aggregazione beta amiloide.
Altro studi hanno mostrato che sempre a livello del sistema nervoso centrale, la quercetina è in grado di agire sulla disfunzione mitocondriale, l’autofagia e i neurotrasmettitori difettosi.
Bibliografia
- Deepika; Maurya, P.K. Health Benefits of Quercetin in Age-Related Diseases. Molecules 2022, 27, 2498.
- Haroon Khan et al Neuroprotective Effects of Quercetin in Alzheimer’s Disease. Biomolecules 2020, 10, 59
Dr Francesco Perugini Billi©copyright